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SULLA LUNA E NEL MONDO




28
NOV | 2021

Pubblichiamo molto volentieri un Articolo del 2020 uscito sulla Rivista l’Orologio dell’Amico di Magister Andrea Schillaci


SULLA LUNA E NEL MONDO


QUOTazIONI Da RECORD PER I PRIMI OMEGa SPEEDMaSTER, 51 aNNI Fa IL PRIMO OROLOGIO SULLa LUNa.
IL COLLEzIONISMO SPINTO. DaL CINQUaNTENaRIO DELLO SCORSO aNNO         di Andrea Schillaci


Nel 1957 Omega lancia sul mercato tre nuovi modelli  con la cassa quasi identica e la referenza con numeri progressivi. Si tratta del Seamaster 300  Ref. CK2913, del Railmaster Ref. CK 2914 e dello Speedmaster  Ref. CK 2915. Tutti e tre, in proporzioni diverse, sono stati orologi di grande successo: il primo, adottato da varie    forze armate, è stato un subacqueo di riferimento per molti professionisti; il Railmaster, come il Rolex Milgauss e l’IWC Ingenieur, aveva una cassa insensibile  ai campi magnetici, e oggi è raro e ambito dai collezionisti; il cronografo Omega Speedmaster è il segnatempo di maggior successo del brand, anche grazie al fatto non  irrilevante di essere andato sulla Luna.



EQUIPAGGIATO CON IL CALIBRO 321 A CARICA MANUALE, IL PRIMO SPEED-MASTER SI RIVOLGEVA PRINCIPALMENTE AI PILOTI DI AUTO, DA CUI IL SUO NOME (“MAESTRO DELLA VELOCITÀ”).


La cassa era in acciaio con tasti a pompa, la lunetta era prima in acciaio con i numeri incisi e poi nera in allumino ed era disponibile con quattro scale diverse: tachimetrica, telemetrica, pulsometrica e decimale. Le anse dei primi modelli erano dritte poi, dal 1965, “a elica”. Nello stesso anno compare sul quadrante anche la scritta “Professional”. Il primo bracciale in acciaio aveva alcune maglie elastiche.

Nel 1962 la Nasa, alla ricerca di un orologio per gli astronauti delle missioni Gemini, fa acquistare dieci cronografi di marche diverse da sottoporre a test severissimi. Il primo marzo del 1965 a risultare vincitore è l’Omega Speedmaster che da quel momento parteciperà a tutte le missioni nello spazio, risultando spesso determinante per la riuscita delle stesse, fino a potersi fregiare, dopo il 20 luglio 1969, del nome Moonwatch.

Fin dal momento della sua presentazione, lo Speedmaster ebbe un grande successo in tutto il mondo, diventando l’orologio di riferimento per Omega che ha continuato a produrlo modificando il movimento, declinandolo in moltissime varianti e realizzando numerose edizioni limitate, apprezzate dai collezionisti.

Il valore degli Omega d’epoca, non solo lo Speedmaster ma quasi tutti i modelli più noti, è cresciuto a partire da una data e da un evento particolare: l’asta organizzata da Osvaldo Patrizzi per Antiquorum nell’aprile del 2007 e denominata Omegamania, una sessione monotematica con 300 lotti scelti fra i più importanti a disposizione. L’asta fu un grande successo con aggiudicazioni mai raggiunte da alcuni segnatempo della Maison di Bienne.

 

Da allora, le quotazioni dello Speedmaster hanno continuato a salire per toccare, negli ultimi appuntamenti internazionali, cifre superiori ai 200.000 franche svizzeri per i primissimi modelli,

Vediamo più nel dettaglio alcune aggiudicazioni.

Uno Speedmaster Ref. 2915-1 del 1958 è stato battuto da Phillips il 12 maggio 2018 a 408.500 franchi svizzeri e il 10 novembre 2018 a 200.000 franchi svizzeri. Il modello successivo, con Ref. 2915-2 del 1959, è stato battuto sempre da Phillips il 10 novembre 2018 a 225.000 franchi svizzeri e il 5 dicembre 2018 a 150.000 franchi svizzeri. Alla famosa asta Omegamania erano stati proposti due 2915-2, battuti il primo a 106.200 franchi svizzeri e il secondo a 94.400 franchi svizzeri, ed era il 2007. Il modello del 1960, Ref. 2998-1, che ha la lunetta nera invece che incisa nel metallo, a marzo di quest’anno da Antiquorum ha raggiunto la cifra di 51.250 franchi svizzeri. Le referenze successive, ma sempre degli anni ’60, con calibro 321, vengono scambiate tra i 15.000 e i 20.000 franchi svizzeri (14-19.000 euro): nel 2019 una Ref. 145.003-65 è stata battuta a 17.900 franchi svizzeri, circa 17.000 euro. Quelle successive, con il calibro 861, prodotte fino agli anni ’90, vanno da 3.000 a 5.000 euro a seconda del corredo: bracciale, scatola, garanzia.


ALTRI MODELLI MOLTO RICHIESTI DAI COLLEZIONISTI, HANNO INIZIATO UNA LENTA MA COSTANTE CRESCITA DELLE QUOTAZIONI E SONO DA TENERE SOTTO OSSERVAZIONE.


Un raro Speedmaster realizzato nel 1987 in edizione limitata, con la stessa cassa del carica manuale ma con movimento automatico, giorno e data: è la Ref. 376.0822 ed è chiamato “Holy Grail”. Nel 2019 ne sono stati aggiudicati due, da Phillips, uno a 20.400 euro e uno a 22.300 euro.
Tra gli esemplari in oro, nel 1969 venne realizzato uno Speedmaster in edizione limitata di 1.014 esemplari, Ref. BA 145.022, ora molto ricercato: Phillips ne ha battuti quattro nel 2019, uno a 48.300 euro, uno a 56.500 euro, uno a 60.000 euro e l’ultimo, l’11 maggio, a 84.800 euro. Poi c’è il “Racing Dial”, Ref. 145.012 del 1969, anche questo molto richiesto: Phillips ne ha aggiudicato uno il 25 novembre 2019 a 32.700 euro e uno il 28 maggio 2019 a 47.600 euro.

Infine, come accennato, le edizioni limitate di Omega sono sempre molto richieste dai collezionisti che spesso si mettono in lista di attesa per averle. Il modello del 2019, realizzato per i 50 anni dalla nascita dello Speedmaster Apollo XI e venduto in un cofanetto con modulo lunare e impronta dell’astronauta, a fronte di un prezzo di listino di 9.250 euro, non si trova a meno di 11.000 euro.


Andrea Schillaci



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