Andrea Foffi è il titolare dell’azienda italiana Vintage Watches & Cars e ha guadagnato fama mondiale per la sua passione e le sue vaste conoscenze in materia di orologi vintage, in particolare per l’Omega Speedmaster. Foffi ha dedicato il suo ultimo libro alla collezione Speedmaster di sua proprietà. Noi di Chrono24 gli abbiamo chiesto come sia diventato un appassionato di segnatempo e abbiamo cercato di capire cosa rende i modelli Omega così speciali.



Andrea, dicci come è nata la tua passione per gli orologi. Quando hai iniziato la tua collezione?
Foffi: Ho iniziato quando ero ancora molto giovane. Quando avevo 16 anni adoravo rovistare tra le bancarelle dei mercatini delle pulci, sempre alla ricerca di oggetti inusuali e soprattutto di orologi. Mi affascinavano le casse particolari, i quadranti complicati e le marche poco note. Ancora oggi sento in me la passione che mi spingeva a quei tempi. Non è un caso quindi che venti anni fa sono stato tra i primi a interessarmi di marche che allora non erano molto in voga, come Longines, Universal Genève e Omega. Oggi i modelli vintage sono più ricercati che mai, ma io ho iniziato a collezionarli quando nessuno li voleva e quando gli unici orologi apprezzati erano quelli di Patek Philippe e di Rolex.

Parlaci della tua collezione. Più o meno, quanti segnatempo hai collezionato e quali sono i tuoi modelli preferiti?
Foffi: È impossibile dire quanti orologi abbia collezionato in trent’anni di ricerca. Inoltre, ho sempre solo tenuto i modelli che mi interessavano di più. I miei preferiti sono gli Omega Speedmaster, ai quali ho dedicato molto tempo in termini di studio e “ricerca sul campo”; ho già visto centinaia se non migliaia di varianti diverse. Adoro i cronografi vintage degli anni ’50 e ’60, per esempio quelli di Longines, TAG Heuer, Universal Genève, Rolex e Tudor. Tra i modelli di oggi preferisco quelli realizzati dai brand indipendenti, anche se ultimamente ho sviluppato un debole per Piaget.

Se dovessi scegliere un solo orologio, quale sarebbe? E cosa ti piace di questo orologio?
Foffi: Non posso che scegliere lo Speedmaster, visto che mi sento legato a questo orologio. Ho trascorso molti anni collezionando le varie versioni. Ho molto rispetto per Omega perché la marca offre sempre qualità senza compromessi. Uno Speedy degli anni ’50 è ancora oggi un orologio perfettamente contemporaneo.

Perché hai deciso di pubblicare questo libro?
Foffi: Ho deciso di pubblicare il libro perché volevo lasciare il segno. Sentivo la necessità di condividere la mia passione con altri collezionisti e trovare un motivo valido per aver passato tutti questi anni a dare la caccia ai modelli più rari. Nel libro cerco di riunire tutti i tasselli di un mosaico complicato, affiancando le referenze rinomate a quelle transitorie, o le referenze pre-serie alle edizioni limitate. Volevo semplicemente mettere a disposizione una preziosa fonte di passione e conoscenze, motivo per cui mi sono affidato alle mani esperte dell’editore Paolo Gobbi e all’incontestabile abilità artistica del fotografo Fabio Santinelli.



Cosa rende così speciale questo libro e perché dovrebbero leggerlo tutti?
Foffi: Tutto in Magister è speciale. Contiene quasi quattrocento fotografie originali, scattate ad altissima risoluzione senza ricorrere ad ausili tecnici. Le riprese fotografiche sono durate più di un anno senza mai attingere a immagini d’archivio a bassa risoluzione, come spesso accade. Questo libro è speciale perché tutte queste immagini accompagnano una narrazione appassionata di facile lettura ma mai prevedibile. È speciale perché abbiamo usato una stampa a colori a sei sistemi, metodo solitamente riservato alla stampa dei più prestigiosi libri d’arte che costano diverse migliaia di euro. I lettori di Magister scopriranno il lato quotidiano del settore orologiero. Questo libro è bello e coinvolgente ed è proprio come me lo ero immaginato, eppure ogni volta che sfoglio le pagine mi emoziono e mi perdo così tanto nella magia degli Speedmaster che quasi dimentico che quegli orologi sono i miei.

Da Chrono24:
Chrono 24 per Andrea Foffi