Un tempo erano destinati ad un ristretto numero di collezionisti, oggi stanno prendendo sempre più piede.

Il Ventesimo Secolo rimarrà per sempre segnato dalle due Guerre Mondiali, che hanno diviso le nazioni e lasciato un segno devastante nella storia. Nel cuore di ogni conflitto c’erano i soldati che rischiavano, e spesso davano, la vita per i loro paesi. Molti dei militari alleati avevano come strumenti di sopravvivenza i segnatempo Omega. Il marchio è stato uno dei più grandi fornitori di orologi durante entrambe le guerre ed è riconosciuto tutt’oggi per il ruolo fondamentale giocato.

La Prima Guerra Mondiale

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, determinate qualità̀ hanno reso Omega il perfetto fornitore di orologi militari. La precisione era sicuramente la più̀ importante. Il brand aveva infatti un’importante storia di record negli osservatori, prova della precisione dei suoi segnatempo. Ancora più̀ importante era l’abilità manifatturiera di Omega, ovvero la possibilità̀ di poter consegnare ingenti quantità̀ di orologi da tasca e da polso. Omega è diventata, molto rapidamente, la prima scelta del Ministero della Difesa della Gran Bretagna (MoD) così come degli alleati. Quando la battaglia si è spostata nelle trincee, i cronografi da polso Omega, che erano tra i primi mai realizzati, divennero uno strumento essenziale per gli ufficiali in comando. Cronometrando la differenza esatta tra il lampo e il suono del fuoco opposto, erano in grado di stabilire la distanza del nemico un’informazione preziosa nel momento di pianificare un attacco.

La Seconda Guerra Mondiale

La fama di Omega è continuata anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Il brand consegnò infatti al MoD più di 110.000 orologi per navigatori, piloti e soldati dell’Air Force e della Marina. Questo voleva dire che più del 50% degli orologi svizzeri consegnati alla Gran Bretagna durante la guerra provenivano tutti da un’unica azienda, Omega, mentre tutti gli altri marchi si dividevano il restante 50%. Dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, dalla Francia alla Grecia tutti gli alleati hanno beneficiato dei segnatempo Omega.

L’eredità

Con la vittoria della Guerra da parte degli alleati, il generale britannico Lord Montgomery, eroe di El Alamein e dell’operazione Overlord, richiese di visitare la manifattura di Omega a Biel, in Svizzera. Durante due visite separate, una ufficiale e una privata, espresse tutta la sua soddisfazione per gli orologi Omega prodotti durante la guerra e incontrò i rappresentati dell’azienda per ringraziarli dell’aiuto fornito dalla maison. Omega avrebbe continuato a produrre orologi militari anche in futuro. Le lezioni imparate da Omega durante entrambi i conflitti, hanno rafforzato le competenze e le capacità del marchio. Si è trattato di un importantissimo banco di prova che ha portato nel 1948, poco dopo la fine della Guerra, alla nascita dell’iconica collezione Seamaster.

CONSIGLIO Non è facile trovare uno di questi modelli, anche perché il collezionismo elitario ancora non li ha capiti e valutati appieno. Questo potrebbe essere un grande vantaggio, in quanto potrebbe anche accadere di fare qualche buon affari, magari al di fuori dei canali convenzionali. Potrebbe quindi non essere impossibile trovarlo da qualche antiquario, specie inglese, oppure in qualche mercatino, specie nei banchi dedicati alla memorabilia militare. In ogni caso un restauro accurato e un bel cinturino Nato renderanno questi segnatempo degli straordinari compagni della vita di tutti i giorni. Con un tocco di fascino che Omega riesce a regalare.

Costruzione          ◉◉◉◉◎

Movimento            ◉◉◉◎◎

Prezzo                    ◉◉◎◎◎

Valore nel tempo  ◉◉◉◉◎

Portabilità             ◉◉◉◉◉

Reperibilità           ◉◉◎◎◎